Il progetto FRUREFINERY ha l’ambizioso obiettivo di valorizzare al massimo gli scarti derivanti dall’industria di trasformazione frutticola. L’intento principale è sviluppare un nuovo segmento di prodotti carnei e lattiero-caseari ad alta valenza salutistica, utilizzando una parziale o totale sostituzione delle materie prime di origine animale con proteine e ingredienti vegetali, in modo da migliorarne le proprietà nutrizionali e aumentarne la sostenibilità.
Il processo di bioraffineria consentirà di estrarre, dagli scarti, composti funzionali (nutraceutici) tipici della dieta mediterranea aventi un ruolo importante nella prevenzione di numerose patologie degenerative.
Attualmente, l’uso di ingredienti derivati da scarti di frutta è limitato a causa della scarsa conoscenza sulla disponibilità delle materie prime, sulla progettazione del processo e a causa delle difficoltà legate alla realizzazione in scala industriale, oltre che dalla presenza di sostanze potenzialmente tossiche in alcuni semi. Di conseguenza, i sottoprodotti dell’industria ortofrutticola, che ammontano a migliaia di tonnellate annue, vengono smaltiti come rifiuti o destinati a biodigestione e distillerie.
Con il progetto FRUREFINERY, i produttori di alimenti a base di frutta potranno trasformare gli scarti del processo produttivo in una risorsa preziosa, aumentando i ricavi dalla vendita di biomasse residuali e riducendo i costi di smaltimento dei residui. Inoltre, le aziende di trasformazione e i produttori di frutta avranno la possibilità di investire nello sviluppo della lavorazione in linea degli scarti, con un approccio completamente circolare, sfruttando la crescente domanda di proteine vegetali (come nel mercato dei prodotti vegani e sostitutivi della carne) e di nuove fibre alimentari (alimenti funzionali, prebiotici).
Il progetto prevede la messa a punto di metodi di bioraffineria a cascata per l’estrazione sequenziale di tutti i componenti degli scarti (lipidi, proteine, fibra), riducendo il volume e massimizzando il valore in un’ottica di sostenibilità e economia circolare.
Inoltre, la gestione ottimizzata delle risorse naturali, la creazione di bioraffinerie e le catene logistiche integrate (valorizzazione di sottoprodotti, residui e reflui delle filiere produttive) permetteranno alle aziende coinvolte di migliorare la competitività industriale. Il ritorno economico previsto contribuirà a rafforzare la posizione di mercato delle aziende aumentandone la competitività.
Il ruolo di SSICA nel progetto consiste nel trasferire su scala pilota i più promettenti protocolli di bioraffineria a cascata ottenuti in laboratorio. L’obiettivo è produrre da ciascuna frazione identificata (lipidi, proteine, fibra) almeno un prototipo di prodotto, per eseguire i test industriali di applicabilità. Verranno inoltre definite le specifiche impiantistiche necessarie a riprodurre le operazioni unitarie e tutte le fasi della lavorazione dei sottoprodotti, con l’obiettivo di realizzare uno scale-up industriale. In questo contesto, si terranno in considerazione le esigenze specifiche di ciascuna delle matrici e dei sottoprodotti da processare.