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Aree Scientifiche

Packaging

Nelle sedi di Parma e Angri ci si occupa di materiali e di imballaggi rigidi e flessibili, di sistemi di chiusura sotto il profilo tecnologico, analitico e igienico sanitario.
L’attività è sviluppata in collaborazione con i produttori dei materiali, i fabbricanti di imballaggi e gli utilizzatori finali, con lo scopo principale di fornire strumenti scientifici, analitici, tecnici e normativi per realizzare confezioni sicure, che garantiscano le caratteristiche qualitative e igienico – sanitarie del prodotto alimentare per l’intera vita commerciale.

L’attività di ricerca, realizzata anche in collaborazione con centri di ricerca e università a livello internazionale, riguarda lo sviluppo e l’applicazione di materiali e coating innovativi e di origine naturale, il miglioramento della shelf life di nuovi sistemi imballaggio/alimento anche in funzione delle condizioni di processo e magazzinaggio e problematiche emergenti relative alla sicurezza sanitaria dei materiali a contatto e all’impatto ambientale.

L‘attività di consulenza in laboratorio o direttamente in azienda riguarda problematiche tecnologiche di utilizzo degli imballaggi, come la individuazione di cause di alterazione, la conformità ai requisiti di legge e la rispondenza a capitolati di acquisto.

TEAM

Responsabile: Chiara Zurlini

Bovis Nella

Idoneità alimentare, qualità imballaggi flessibili e valutazione di shelf-life
0521 795279
nella.bovis@ssica.it

Calzetti Laura

Idoneità alimentare – qualità imballaggi metallici e dei sistemi di chiusura
0521 795272
laura.calzetti@ssica.it

Cannavacciuolo Mariarosaria

Qualità imballaggi metallici, flessibili e sistemi di chiusura; proprietà meccaniche dei materiali e degli imballaggi
081 5133718
mariarosaria.cannavacciuolo@ssica.it

Chierici Serena

Sviluppo biomateriali – analisi microscopio elettronico a scansione (SEM)
0521 795216
serena.chierici@ssica.it

Cigognini Ilaria Maria

Servizio di analisi e supporto all’attività istituzionale.
0521 795216
ilaria.cigognini@ssica.it

Gelati Stefania

Qualità imballaggi metallici e dei sistemi di chiusura; proprietà meccaniche e di superficie dei materiali
0521 795255
stefania.gelati@ssica.it

Pezzani Aldo

Qualità imballaggi metallici, flessibili e sistemi di chiusura; valutazione dei materiali e degli imballaggi con tecniche elettrochimiche
081 5133718
aldo.pezzani@ssica.it

Squitieri Giuseppe

Qualità imballaggi metallici, flessibili e sistemi di chiusura; proprietà meccaniche dei materiali e degli imballaggi
081 5133718
giuseppe.squitieri@ssica.it

Yu Yanghuan

Servizio di analisi e supporto all’attività istituzionale.
0521 795242
yanghuan.yu@ssica.it

Aree di attività

Materiali

Imballaggi

Confezioni

Consulenza

Attività di servizio

Idoneità sanitaria

Materiali

Tecnologia di produzione e proprietà chimico- fisiche, meccaniche e igienico-sanitarie dei materiali metallici, plastici e compositi

Studio e valutazione delle proprietà chimico-fisiche: meccaniche, di superficie, elettrochimiche, di permeabilità

Studio e valutazione delle proprietà igienico-sanitarie: migrazione globale e specifica

Studio e valutazione della idoneità tecnologica dei nuovi materiali o di impieghi innovativi

Sviluppo di nuovi materiali: biopolimeri, attivi, nano materiali, di origine naturale.

Dal punto di vista analitico, si è in grado di caratterizzare i differenti materiali da imballaggio.

Per quanto riguarda i materiali metallici è possibile determinare composizione, struttura, morfologia, aderenza e resistenza chimica dei rivestimenti inorganici (stagno e cromo) e di quelli organici (vernici).
Prove accelerate di corrosione di materiali metallici, grezzi e/o verniciati, forniscono un buon sistema per prevedere cosa potrà accadere nel tempo per contatto con determinati alimenti.

Per i materiali plastici è importante conoscere composizione, struttura, comportamento chimico, fisico-meccanico e termico, nonché permeabilità ai gas permanenti e al vapor d’acqua.

In base alle suddette caratterizzazioni, al tipo di prodotto da confezionare e al tipo di tecnologia di confezionamento/condizionamento da adottare, è possibile fare una scelta oculata del materiale da utilizzare nella realizzazione dell’imballaggio.

sostenibilità e valorizzazione

Imballaggi

Tecnologia e caratteristiche di fabbricazione in funzione delle condizioni operative di impiego di imballaggi metallici, plastici e di vetro

Studio e valutazione delle proprietà meccaniche anche in relazione alla logistica

Studio e valutazione dei profili dei sistemi di chiusura

Studio e valutazione delle proprietà di superficie

Studio e valutazione delle proprietà elettrochimiche

Studio e valutazione delle proprietà di permeabilità

Studio e valutazione delle proprietà di ermeticità

Studio e valutazione delle proprietà igienico-sanitarie

Studio e valutazione della idoneità tecnologica in funzione del processo anche mediante prove su impianti

Assistenza nella messa a punto su linee industriali delle operazioni di realizzazione dei sistemi di chiusura, punti critici.

Confezioni

Tecnologia di confezionamento e di conservazione: interazioni ambiente – imballaggio – alimento

Studio e valutazione di shelf-life

Studio e valutazione della sicurezza

Studio e valutazione di cause di alterazione o di fallimenti precoci

Magazzinaggio e trasporto: Influenza dei parametri logistici sul comportamento dei materiali, degli imballaggi e delle confezioni.

Ogni alimento, in base alle sue caratteristiche chimico-fisiche e di stabilità microbiologica, richiede un certo tipo di imballaggio che può preservarlo al meglio per un tempo idoneo. A seconda dell’alimento considerato è, quindi, molto importante valutare le caratteristiche meccaniche, di ermeticità e idoneità tecnologica degli imballaggi per scongiurare problemi che potrebbero incidere sulla salute del consumatore (reinquinamento microbiologico, cessione di sostanze dalla confezione all’alimento) o problemi di tipo economico (fallimento delle confezioni a causa di corrosioni chimiche o cedimenti meccanici).

Imballaggi metallici e plastici, infatti, presentano una serie di vantaggi e svantaggi che devono essere ogni volta valutati a seconda dell’alimento preso in considerazione. Nel caso dell’immissione sul mercato di un nuovo tipo di imballaggio devono essere effettuate tutta una serie di valutazioni che vanno dall’idoneità al contatto alimentare (test di migrazione globale e specifica) alla valutazione della shelf-life del prodotto attraverso l’effettuazione di pack-test e/o biotest; anche la simulazione del trasporto tramite l’utilizzo di un piano vibrante può essere utile per valutare la resistenza meccanica del contenitore durante il viaggio.

Consulenza

Gli interventi di consulenza tecnica riguardano prevalentemente l’individuazione di cause di alterazione, di corrosione interna ed esterna, di deformazioni di origine meccanica e fisica delle confezioni sia rigide (acciaio e vetro) che flessibili (bottiglie, vaschette e buste), problemi di macchinabilità dei contenitori (avvitamento capsule Twist-off, aggraffatura scatole in banda stagnata).

In tutti i casi il problema viene affrontato seguendo tutti gli aspetti: analitici, tecnologici ed impiantistici. Un esempio è la ricerca delle cause di alterazione in prodotti confezionati in asettico in Tank o sacchi sterili. In questi casi il lavoro di consulenza prevede: il prelievo in loco dei gas dello spazio di testa, del prodotto contenuto nelle confezioni gonfie e del contenitore svuotato. Successivamente se dai risultati delle prove microbiologiche e/o dai test sui contenitori emergono responsabilità dell’impianto asettico, viene concordato un ulteriore incontro per l’individuazione della zona dell’impianto mal funzionante/danneggiata (fasci tubieri di raffreddamento, valvole di ricircolo, tenute asettiche, procedure di sanificazione Tank e impianto in asettico, testa riempitrice ecc.

Non alimentari

Oltre agli imballaggi classici per alimenti vengono testati contenitori destinati a prodotti aerosol (alimentari, farmaceutici, cosmetici e tecnici), general line (alimentari, tecnici e chimici) e parti di impianti. Anche in questi casi può essere verificata la conformità alle specifiche dichiarate dal produttore e possono essere valutate le cause di non conformità.

Per quanto riguarda gli imballaggi aerosol e general line una delle caratteristiche fondamentali da valutare è la resistenza all’aggressività dei prodotti; possono essere anche effettuati studi su nuove formulazioni. Per gli impianti sono di primaria importanza gli studi legati alla corrosione delle parti metalliche.

sostenibilità e valorizzazione

Attività di servizio

Possono essere individuati i seguenti principali ambiti di lavoro:

Caratterizzazione dei materiali e degli imballaggi; rispondenza a capitolati di acquisto

Valutazione della conformità alimentare

Selezione di materiali e imballaggi in relazione al tipo di impiego

Problematiche di corrosione e di alterazione microbiologica Idoneità sanitaria

Valutazione migrazione globale

Valutazione migrazione specifica e SET OFF

Supporto normativo MCA Proprietà Materiali

Valutazione della composizione dei rivestimenti inorganici (stagno e cromo) e organici (vernici)

Valutazione della struttura dei rivestimenti inorganici (stagno e cromo) e organici (vernici)

Valutazione della morfologia dei rivestimenti inorganici (stagno e cromo) e organici (vernici)

Valutazione della aderenza e resistenza chimica dei rivestimenti inorganici (stagno e cromo) e organici (vernici)

Valutazione della composizione, struttura, permeabilità e morfologia dei films singoli, multistrato e accoppiati

Rispondenza a capitolati di acquisto

Resistenza alla corrosione dei materiali metallici grezzi e verniciati impiegati nella fabbricazione dell’imballaggio e di materiali strutturali

Resistenza termica e chimica dei materiali plastici

Selezione di materiali e imballaggi in relazione al tipo di impiego (E)

Problematiche di corrosione e di alterazione microbiologica (E, C)

Determinazione della composizione dello spazio di testa di confezioni rigide e flessibili

Valutazione della ermeticità delle confezioni e dei parametri correlati: aggraffature, saldature, chiusure (E, C)

Resistenza meccanica e parametri dimensionali

Idoneità tecnologica degli imballaggi

Valutazioni di shelf-life (E, C)

Consulenze

Assistenza nella messa a punto su linee industriali delle operazioni di realizzazione dei sistemi di chiusura, punti critici (E)

Esame delle condizioni di riempimento, chiusura e magazzinaggio

Selezione di materiali e imballaggi in relazione al tipo di impiego

Identificazione corpi estranei (E)

Test di movimentazione per la valutazione del comportamento degli imballaggi e delle confezioni nel trasporto.

Idoneità sanitaria

Alle ditte produttrici di imballaggi e a quelle che li utilizzano è offerto un servizio di analisi per il controllo igienico sanitario degli imballaggi stessi.

L’idoneità dei contenitori per alimenti è subordinata al superamento di prove di migrazione globale e, ove previsto, di migrazione specifica (..), che devono essere effettuate prima della loro immissione sul mercato.
Tali prove sono codificate, a livello comunitario (da diversi regolamenti e direttive, da ultimo il Regolamento (UE) n.10/2011 del 14 gennaio 2011, per quanto concerne le materie plastiche) o a livello nazionale per altri tipi di materiali da imballaggio, da apposite normative (per l’Italia DM. 21 marzo 1973 e successivi aggiornamenti e Regolamenti comunitari 1935/2005 e 2023/2006) che impongono limiti ben precisi per la migrazione globale, cioè per tutto quanto può essere ceduto da un imballaggio al prodotto in esso contenuto, indipendentemente dal tipo di composto ceduto.

Per alcune sostanze, migrabili dal contenitore e ritenute potenzialmente pericolose per la salute del consumatore, la normativa impone dei limiti molto restrittivi, diversi e specifici per ognuna di esse.
Per esempio esistono limiti di migrazione specifica per Bisfenolo A, Badge e derivati, che possono essere ceduti da vernici a base epossidica, come pure per plastificanti, quali poliadipati o alcuni tipi di adipati, e per altre sostanze utilizzate nella formulazione dei mastici delle capsule per la chiusura di vasi di vetro.

sostenibilità e valorizzazione
ssostenibilità e valorizzazione

Tutto quanto sopra esposto non è valido solo per gli imballaggi ma anche per i materiali e per tutti gli oggetti destinati a venire in contatto con prodotti alimentari.

Pertanto possono essere oggetto di analisi anche utensili (sia domestici che industriali), provini ricavati da nastri trasportatori, tubi di trasferimento, parti di macchinari ecc. Se si vuole testare un materiale che andrà a far parte di un imballaggio o di un impianto le prove possono essere effettuate su provini opportunamente preparati.

Lo stesso discorso dei provini è utilizzato per materiali per i quali si prevede un contatto con alimenti. Prove analoghe a quelle condotte sugli imballaggi sono effettuate anche su oggetti di acciaio inossidabile, gomme e vetro.

Sono effettuate anche analisi di idoneità al contatto con acqua destinata al consumo umano (D. M. del 6 aprile 2994, n. 174), o con specialità medicinali, preparati galenici e presidi medico-chirurgici per uso umano (Circolare del Min. della Sanità del 28 dicembre 1977, n.84) e di conformità di oggetti in ceramica (D.M. 4/4/85 e 1/02/07).

Al termine delle prove viene emesso un certificato che attesta la conformità del campione dal punto di vista della migrazione globale e specifica nelle condizioni utilizzate per le prove.

È a disposizione dell’utente un notevole supporto normativo per quanto riguarda i materiali a contatto, supporto che, andando ben oltre al servizio analitico, costituisce una vera e propria consulenza interna, sebbene non quantificata economicamente.

FAQ

Perché si forma un anello scuro sulla superficie interna...

Perché si forma un anello scuro sulla superficie interna delle scatole con corpo grezzo nella zona dello “spazio di testa”?

 

Il difetto, comunemente indicato come “attacco alla linea d’acqua”, conosciuto anche come “corrosione per areazione differenziale”, è riconoscibile per la formazione di un anello di corrosione lungo il limite dello spazio di testa del corpo delle scatole in banda stagnata grezza. Questa destagnatura è dovuta alla formazione di una pila a concentrazione di gas, e precisamente alla diversa quantità di ossigeno presente nello spazio di testa e disciolto nel liquido di governo. L’entità del difetto è quindi proporzionale alla quantità di ossigeno rimasto nelle confezioni dopo l’inscatolamento.

Le scatole in banda stagnata possono determinare la migrazione...

Le scatole in banda stagnata possono determinare la migrazione di piombo nell’alimento?

 

Il riferimento contenuto all’interno del DM 18/02/1984 riguardante il limite di migrazione specifica del piombo (allegato 3C) appare non del tutto attuale, in quanto l’aggiornamento delle tecnologie di fabbricazione della scatola, e in particolare il passaggio, ormai consolidato e generalizzato, dalla saldatura a lega stagno-piombo alla saldatura elettrica ha eliminato l’impiego di tale metallo nel processo di produzione delle scatole tre pezzi in banda stagnata.

Le solforazioni presenti sulla superficie interna delle scatole...

Le solforazioni presenti sulla superficie interna delle scatole hanno rilevanza igienico-sanitaria?

 

Il solfuro di stagno delle marezzature forma un sottile strato superficiale di colore variabile dal giallo al bruno. Il colore del ferro delle solforazioni è invece nerastro, spugnoso e incoerente, con la tendenza ad espandersi largamente al di fuori del punto di origine. Marezzature e solforazioni non hanno alcun rilievo sotto l’aspetto tossicologico: esse costituiscono principalmente un problema estetico. È importante ricordare inoltre che i solfuri di stagno e di ferro non sono solubili in olio e quindi, in pratica, non vengono ceduti all’alimento (D. 18 febbraio 1984).

Qual è il volume di spazio di testa che bisogna avere in una bottiglia...

Qual è il volume di spazio di testa che bisogna avere in una bottiglia o in un vaso di vetro per ottenere un buon grado di vuoto?

 

In generale, lo spazio di testa dovrebbe essere almeno il 7% del volume totale del contenitore di vetro. Nel caso di un riempimento a circa 85°C, lo spazio di testa può essere ridotto, ma non deve mai essere inferiore al 5% del volume totale del contenitore.

Come sono organizzate le leggi sui MOCA?

Vi sono disposizioni generali applicabili a tutti i MOCA, disposizioni specifiche applicabili solo ad alcuni materiali. Per alcuni materiali/settori vi sono disposizioni armonizzate a livello europeo, altri invece sono regolamentati solo a livello nazionale

Quali sono le autorità di riferimento?

Le Autorità competenti sono il Ministero della salute (DGISAN), le regioni, le province autonome di Trento e di Bolzano e le Aziende unità sanitarie locali, nell’ambito delle rispettive competenze (Decreto Legislativo 6 novembre 2007, n.193+)

Tutti i MOCA devono essere conformi al Regolamento 1935/2004/CE?

Si, il Regolamento (CE) 1935/2004 è un Regolamento Quadro che disciplina tutti i MOCA; è un regolamento comunitario, quindi direttamente applicabile in tutti gli stati membri.

Quali sono i principi generali ai quali i MOCA devono rispondere e dove sono riportati?

L’art. 3 del Reg. (CE) 1935/2004 stabilisce che tutti i materiali ed oggetti devono essere prodotti conformemente alle buone pratiche di fabbricazione e, in condizioni d’impiego normale o prevedibile, non devono trasferire agli alimenti componenti in quantità tale da: costituire un pericolo per la salute umana, comportare una modifica inaccettabile della composizione dei prodotti alimentari, comportare un deterioramento delle caratteristiche organolettiche

Il Reg. 1935 prevede anche misure specifiche per i materiali?

Si, nell’allegato I sono indicati i 17 materiali per il quali sono previste norme specifiche. Attualmente sono state emanati regolamenti specifici solo per gli imballaggi attivi ed intelligenti (Reg.450/2009), le materie plastiche (Reg.10/2011), Riciclo meccanico di plastiche (Reg. 282/2008), import di oggetti in melammina e poliammide (Reg 284/2011) e alcune direttive sulla ceramica e sulla cellulosa rigenerata

Che cosa è il Regolamento GMP?

Il Regolamento GMP è il Regolamento (CE) 2023/2006 sulle Buone Pratiche di Fabbricazione (Good Manufacturing Practice) dei materiali e oggetti a contatto con alimenti.

Il simbolo o la dicitura ``per alimenti`` - 1

Il simbolo o la dicitura “per alimenti” devono essere sempre presenti sui materiali e oggetti nelle fasi di commercializzazione diverse dalla vendita al consumatore finale?

 

No, secondo l’art. 15 del Regolamento (CE) 1935/2004 nelle fasi di commercializzazione diverse dalla vendita al consumatore finale, il simbolo, la dicitura “per alimenti” o le altre indicazioni specifiche sull’uso (es. macchina da caffè) possono essere presenti sui documenti di trasporto

Il simbolo o la dicitura ``per alimenti`` - 2

Il simbolo o la dicitura “per alimenti” devono essere sempre presenti sui materiali e oggetti a contatto con alimenti destinati al consumatore finale?

 

No, secondo l’art. 15 del Regolamento (CE) 1935/2004 possono essere omessi se l’uso è “inequivocabile”.

Qual è il decreto nazionale di riferimento specifico per materiali quali...

Qual è il decreto nazionale di riferimento specifico per materiali quali l’acciaio, il vetro, la gomma, carta e cartoni?

 

In Italia è in vigore il D.M. 21 marzo 1973 più volte modificato nel corso degli anni per conformarsi alle numerose direttive emesse dall’Unione Europea

Quali sono i decreti di riferimento per materiali quali banda...

Quali sono i decreti di riferimento per materiali quali banda stagnata, banda cromata verniciate?

 

Per la banda stagnata verniciata è in vigore il D.M. 18/2/84 e successivi aggiornamenti; per la banda cromata verniciata il D.M. 1/6/1988

Il limite di migrazione globale si applica a tutti i materiali e oggetti?

No, solo per quelli espressamente regolamentati. Per i materiali che non sono regolamentati in modo specifico a livello europeo o nazionale, non si applica il limite di legge, ma valgono le disposizioni generali del Regolamento (CE) 1935/2004, articolo 3.

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